Assicurazioni e tutela giudiziaria

Assicurazioni e tutela giudiziaria

Tra le polizze assicurative meno note ma indubbiamente più efficaci nel caso di problemi legali relativi alla guida di un mezzo, vi è quella di tutela giudiziaria, il cui scopo è quello di coprire l’assicurato nei casi questo sia protagonista di controversie giudiziali o stragiudiziali ovvero quando questo sia chiamato per difendersi in una causa aperta da terzi ma anche nel caso in cui a promuovere la battaglia sia egli stesso.

Con la tutela giudiziaria viene offerta copertura assicurativa anche ai familiari a carico del contraente, così come di altri soggetti secondo quanto indicato nel contratto. Questo tipo di polizze si riferiscono ad aziende e privati e offrono massimali entro cui qualsiasi somma derivante da spese legali, è interamente coperta dalla compagnia assicuratrice.

Tuttavia bisogna sempre controllare con massima attenzione, anche in questi casi, le clausole di esclusione, ed eventuali limitazioni applicate alle spese legali.

Le esclusioni di norma riguardano, per i privati, la tutela in ambito amministrativo o fiscale, mentre nelle aziende, o per i professionisti, è prevista di norma la possibilità di includere anche queste garanzie a fronte di una maggiorazione del premio.

Rimangono esclusi anche i contenziosi che possono riguardare separazioni e divorzi.

Bisogna fare attenzione anche all’eventuale presenza nel contratto, di clausole vessatorie (come il diritto della compagnia di recedere dal contratto dopo ogni risarcimento), che sono comunque impugnabili, e alla presenza di eventuali franchigie, e soprattutto della loro entità.

Un altro aspetto da considerare è dovuto al fatto che le assicurazioni di tutela giudiziaria possono essere vincolate a studi legali convenzionati, oppure lasciare un margine di libertà di scelta all’assicurato:

  • nel primo caso per ottenere il pagamento delle spese legali, bisogna necessariamente riferirsi prima alla compagnia di assicurazione, che a seconda del tipo di necessità indirizza verso un determinato studio convenzionato;
  • nel secondo caso, poiché la scelta dell’avvocato spetta all’assicurato, ma il legale potrebbe anche non conoscere nello specifico le azioni che verrebbero coperte dall’assicurazione. Per evitare di andare incontro ad un possibile disagio, l’assicurato, nel momento in cui nomina o incarica un avvocato deve informare sia la compagnia che l’avvocato dell’esistenza della copertura assicurativa, intimando ad entrambi di collaborare e coordinarsi (è necessario usare una lettera raccomandata che potrebbe avere anche carattere probatorio in caso di necessità).

Se parliamo invece di livelli minimi di copertura che una qualsiasi polizza assicurativa di tutela giudiziaria deve per forza di cose contenere, allora potremmo riassumere così:

  • tutti gli obblighi per l’impiego di un legale (entro e non oltre il massimale inserito in polizza), per tutti quei casi di assistenza giudiziale e/o stragiudiziale secondo quanto espresso dal contratto;
  • tutti gli obblighi derivanti, ove necessario, da una causa coperta dall’assicurazione ma anche l’intervento di un perito o di un tecnico o ancora di un consulente (sia qualora egli sia stato chiamato dal giudice, che invece dall’assicurato ma sempre fino e non oltre l’ importo indicato in polizza ovvero il massimale);
  • in generale tutte le spese giudiziali e stragiudiziali;
  • tutte le spese legali derivanti da un procedimento  di tipo penale;
  • la copertura di tutte le spese relative alla soccombenza (sempre entro e non oltre il massimale deciso in fase di contratto ma con copertura totalitaria pari al 100%) da pagare qualora si dovesse essere condannati.