Forex trading, quando e perché investire in borsa

Le proiezioni di Bankitalia relative al triennio 2017-2019 sono abbastanza confortanti: confermata, infatti, la crescita del Pil in una percentuale annua dell’1%. Una crescita che, comunque, deve ancora essere incentivata e supportata dalla dinamica del credito all’economia. Un dato che, ovviamente, presuppone che si mantengano contenuti i rendimenti a medio-lungo periodo.

I dati diffusi da Bankitalia, dunque, fanno propendere per un sensibile miglioramento del quadro finanziario ed economico: un quadro che sarà comunque sempre caratterizzato da incertezza e da instabilità. Sappiamo bene come il mondo finanziario ed economico sia influenzato dalle decisioni e dalle riforme della politica.

In questo quadro generale, si è inserita – negli ultimi tempi – la problematica del rischio credito che sappiamo bene corrispondere al rischio – sempre più diffuso – che il debitore non riesca ad assolvere – nell’ambito di un’operazione creditizia – ai suoi obblighi di rimborso del capitale oppure al pagamento degli interessi al suo creditore. Ciò anche in maniera soltanto parziale.

Ebbene, attualmente il rischio credito è molto diffuso. E i dati ufficiali parlano chiaro: nel mese di giugno, ad esempio, le sofferenza iscritte a bilancio delle banche erano di 191 mld, il 10,4% dei prestiti complessivi. Un valore, questo, calcolato al netto delle rettifiche. Se aggiungiamo le rettifiche, le sofferenze arrivano a 356 miliardi di crediti anomali.
Il quadro economico, il rischio credito e la proposta della Bce

Un contributo molto importante ed in grado di facilitare le procedure di recupero, viene dalla Bce che potrebbe predisporre una misura regolamentare che attenui oppure elimini i disincentivi alla cessione in blocco degli Npl per tutte quelle banche che adottano modelli interni avanzati per la valutazione del rischio di credito.

Tale sistema potrebbe incrementare in maniera significativa i requisiti patrimoniali sui prestiti in bonis e, nello stesso tempo, ridurre i coefficienti di capitale. Anche Bankitalia ha espresso grande favore per la possibile introduzione di questo sistema che potrebbe avere effetti positivi anche sulle banche italiane.

L’economia instabile e l’avanzata del forex trading online

In questo quadro generale così mutevole ed instabile, si sta affermando sempre di più un nuovo metodo di investire denaro, di monetizzare e di guadagnare. Il forex trading è un mercato che attira, ogni giorno, milioni di investitori perché potenzialmente più remunerativo rispetto a quello borsistico.

Lo abbiamo sottolineato in premessa: i mercati azionari sono caratterizzati da una certa instabilità, sono influenzati dalle decisioni dei politici, dalle nuove riforme oppure da particolari eventi di risonanza mondiale. Ciò non accade nel mercato del forex trading, un mondo che – è bene precisarlo – è comunque avvolto da un’aura di incertezza e di aleatorietà.

Quali sono le principali differenze tra i mercati borsistici ed il forex trading online?

Innanzitutto, il mercato borsistico è un “mercato azionario”: gli investitori acquistano oppure vendono le azioni. Nel forex trading online, invece, l’oggetto dello scambio sono le valute.
Nel mercato del forex trading è possibile negoziare 24 ore su 24: questo perché la maggior parte delle operazioni avviene tra investitori di continenti diversi. Accedere al mercato del forex trading è davvero molto semplice: basta avere un computer, un account registrato sulle principali piattaforme di broker online e conoscere gli strumenti giusti per effettuare un investimento.

Acquisire un bagaglio di conoscere e di competenze è fondamentale per ogni buon trader: per questo è importante apprendere le basi del Trading online su Meteofinanza.com ed aggiornarsi continuamente su siti internet specifici e dedicati.

Il mercato borsistico, invece, è “limitato temporalmente”, a orari di apertura e di chiusura che tutti gli investitori devono attendere per effettuare la loro vendita o il loro acquisto.
Differente è anche il meccanismo di applicazione delle commissioni sugli investimenti. Nel mercato del trading forex, infatti, le commissioni richieste ai traders dai brokers sono molto basse. Questo perché i costi dei mediatori sono bassi: un vantaggio innegabile che si ripercuote positivamente su coloro che investono nel mercato del forex online.