Deutsche Bank raddoppia l’utile ma scendono i ricavi del trading

Uno dei problemi più importanti che Deutsche Bank ha dovuto affrontare negli ultimi anni sono le multe. Le sanzioni non sono ancora finite per l’istituto di credito tedesco, che ne è ha appena ricevuta una di maxi dagli Stati Uniti del valore di 157 milioni di dollari.

Ma la multa o qualsiasi altra sanzione sembrano non spaventare più il colosso finanziario teutonico, che forte dell’aumento di capitale di8 miliardi di euro si è ora dichiarato pronto ad assorbire il peso delle sanzioni. È arrivato il momento di lasciarsi alle spalle i mesi più duri della storia per Deutsche Bank con conti relativi al primo trimestre che sono stai presentati e che hanno rivelato di possedere una natura alquanto incoraggiante.

Le entrate della banca sono scese del 9% assestandosi a 7.3 miliardi di euro ma la voce che riporta l’utile netto ha segnato una chiusura a +575 milioni di euro segnando il risultato del +143% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Si tratta di un effetto che merita di essere letto nel suo complesso e analizzato con prudenza, perché va letto in comparazione con un anno ricco di vicissitudini assai particolari per la banca tedesca, ma che si rivelato molto superiore alle previsioni degli analisti.

Il buon risultato di utile ottenuto nel primo trimestre può significare che il profondo processo di ristrutturazione voluto dall’amministratore delegato John Cryan sta cominciando a dare i suoi frutti, con una riduzione della complessità che può essere finalmente definita ‘significativa’.

Deutsche Bank ha quindi definito la chiusura delle 130 filiali su 188 che dovranno chiudere i battenti nei prossimi mesi e delineato i 1600 esuberi di personale. Le diverse azioni hanno indotto la banca a mostrare un capitale regolatorio all’11.9%, ma che se si considera l’aumento di capitale appena definito ai primi di aprile avrebbe raggiunto il valore del 14.1%.

Restano vive, in ogni caso, alcune incognite per quanto riguarda la solidità industriale del gruppo. I ricavi che derivano dal trading di bond sono saliti dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso ma molto meno del 24% registrato dalle maggiori anche statunitensi.

Questo scarsa redditività dimostra che Deutsche Bank non si è ancora conquistata la fiducia dei clienti, soprattutto dei grandi investitori che possono muovere questi parametri e quindi definire la buona salute della banca in termini generali.

Del resto, la fiducia deve essere conquistata a piccoli passi. Ne è prova la situazione che molte banche italiane, anche di grande dimensione come il Monte dei Paschi Siena hanno vissuto l’anno scorso.

I clienti che si sono visti scoperti e che hanno dovuto fare i conti con problemi di natura economica non sono certo felici di tornare nella ‘bocca del lupo’ e devono essere riconquistati con calma, dimostrando su tutto la solidità del gruppo e che molto è cambiato a suoi vertici. Deutsche Bank deve probabilmente fare questo percorso per tornare ad essere il punto di riferimento economico del paese e per conquistarsi nuovamente la fiducia dei clienti, così come dei grandi fondi di investimento pronti a scommettere sul suo valore.