Mutui, mercato in aumento in Italia

Mutui in Italia, lo stato dell'arte

Una crescita dell’11,6 per cento rispetto all’anno scorso, mentre è di due punti percentuali l’incremento dell’importo medio richiesto: rinvigorito dalla riduzione dei tassi, il mercato dei mutui in Italia può vantare un bilancio positivo in questo 2016, aprendo a scenari incoraggianti.

Il comparto dei mutui in Italia sta recuperando terreno, tornando a registrare volumi che erano abituali nel periodo pre-crisi. I primi nove mesi del 2016, infatti, segnano ancora un bilancio positivo, sia sul fronte della domanda (in crescita dell’11,6 per cento rispetto all’analogo periodo dello scorso anno) che su quello dell’importo medio richiesto, che invece sale del 2 per cento.

Una fotografia sui mutui. È questa la fotografia del settore scattata dall’analisi mensile del Barometro Crif, effettuata sulla scorta di vere e proprie istruttorie formali presentate agli istituti di credito, non considerando quindi solo le fasi preliminari delle richieste di informazioni o dei preventivi online. Ottimismo arriva anche dal più generale mercato del credito in Italia, visto che le erogazioni sono in aumento da due anni e per il quinto trimestre consecutivo superano i 10 miliardi di euro.

Tassi bassi e mercato immobiliare in ripresa. Sono due i motivi principali di questo successo, come spiegano anche gli esperti del portale www.fissovariabile.it, guida online dedicata al mondo del risparmio e alle varie forme di investimento a disposizione dei privati: innanzitutto i bassi tassi di interesse applicati, che ha incentivato anche la scelta di richiedere una surroga al proprio mutuo, e le migliorate condizioni del mercato immobiliare, che aprono a interessanti opportunità di “affare”.

Le banche cambiano atteggiamento. A questo si aggiunge anche un differente atteggiamento da parte degli istituti di credito, che oggi presentano un’offerta più fluida, resa tale anche alla riduzione degli indicatori di rischiosità del credito alle famiglie e, in particolare, dal livello più basso degli ultimi 4 anni toccato dal tasso di default a 180 giorni a marzo 2016, sceso all’1,5 per cento. L’offerta bancaria è dunque in miglioramento, e si riducono di conseguenza gli spread sui mutui destinati alla prima abitazione e con bassa percentuale di intervento sul valore dell’immobile.

Mutui, settembre in crescita. Il dato sui mutui è interessante per più motivi, anche perché arriva dopo l’inattesa flessione rilevata nel bimestre giugno-luglio, che sembrava aprire a una clamorosa inversione di tendenza. Invece, agosto e settembre hanno riportato in positivo i conti, e in particolare il nono mese dell’anno si è chiuso con un incremento del 6 per cento rispetto al settembre 2015, che però era stato un mese davvero straordinario (caratterizzato a sua volta da una crescita di oltre il 50 per cento rispetto all’anno ancora precedente).

Ritmi di ripresa. Il comparto sta quindi progressivamente recuperando strada rispetto ai volumi pre-crisi, come emerge anche dal confronto tra il dato relativo ai primi 9 mesi del 2016 e quanto accaduto nello stesso momento degli anni precedenti: + 76,9 per cento rispetto al 2014, addirittura + 98 per cento rispetto al 2013; la sfida è colmare il gap rispetto al biennio 2009 e 2010, che hanno fissato i livelli massimi in Italia. A settembre, inoltre, si è invertito anche il trend sulla contrazione del dato sull’importo medio richiesto per i mutui, che è salito come detto del 2 per cento rispetto al 2015, attestandosi a 122.945 euro, portando a un lieve incremento anche sul totale dei 9 mesi di quest’anno.

Durata sempre elevata. Andando ad analizzare in modo approfondito le altre voci del mercato dei mutui in Italia, le famiglie continuano a privilegiare una durata compresa tra i 16 e i 20 anni (preferita dal 23,8 per cento del totale), seguita a stretto giro dalla fascia tra i 21 e i 25 anni, che si ferma al 20,7 per cento. Meno interesse, invece, per i periodi inferiori.