Tassa di successione, tutto quello che devi sapere

L’imposta sulle successione, spesso più comunemente detta tassa di successione, è un’imposta che viene applicata nel momento in cui si ha trasferimento di proprietà di beni o diritti su beni immobili o mobili, a causa della morte del titolare.

L’oggetto della successione è costituito dai beni stessi o dai diritti che il titolare esercitava su di essi, quali ad esempio l’uso o l’usufrutto: questo viene perciò trasferito agli eredi secondo la legislazione relativa alla successione legittima o in base a quanto indicato nel testamento del defunto.

Per il calcolo della tassa di successione bisogna prima stabilire l’ammontare dell’asse ereditario, ovvero la differenza tra l’attivo ereditario ed il passivo ereditario, che illustreremo in quanto segue.

L’attivo ereditario è formato dai beni appartenuti alla persona defunta quali:
– beni mobili, fatta eccezione per i titoli di Stato ed autoveicoli iscritti al pubblico registro automobilistico
– beni immobili
– tutte le azioni e le partecipazioni in società
denaro e gioielli e anche la mobilia, ovvero i beni utilizzati nelle abitazioni.

Oltre ai titoli di Stato, non sono affetti da imposta di successione le aziende possedute dal defunto, o eventuali quote di partecipazioni in azione, se l’attività aziendale è proseguita dagli eredi stessi per almeno 5 anni a partire dal momento del trasferimento dei beni.

Il passivo ereditario è invece costituito da:

  • eventuali debiti del defunto, incluse cambiali, debiti di natura tributaria o previdenziale nei confronti dello Stato e di enti pubblici, debiti nei confronti di lavoratori dipendenti e istituti di credito
  • spese mediche sostenute dagli eredi nei confronti del defunto nei 6 mesi antecedenti la morte
  • spese funebri

Per il calcolo dell’imposta su tale asse ereditario, sono previste tre aliquote differenti in base al grado di parentela.
Tali aliquote determinano anche le “franchigie”, ovvero dei livelli ben precisi di  valore monetario al di sotto dei quali non si è tenuti al veramento della tassa di successione.

Per i coniugi ed i parenti in linea retta tra cui ad esempio figli e genitori è prevista un’aliquota del 4% ed una franchigia fino a 1.000.000,00 euro del valore dell’eredità.
Per fratelli e sorelle l’aliquota è pari al 6% e la relativa franchigia è fino a 100.000,00 euro del valore dell’eredità
Per parenti entro il 4° grado, affini in linea retta ed affini in linea collaterale entro il 3° grado non è prevista alcuna franchigia e l’aliquota è pari al 6%.

Infine, per tutti i restanti soggetti l’aliquota è fissata all’8% e non è prevista franchigia. Ricordiamo che in caso di beneficiario portatore di handicap grave è possibile applicare una franchigia di 1.500.000,00 euro.

La dichiarazione relativa alla successione deve essere redatta e presentata, entro 12 mesi dalla morte del soggetto i cui beni sono trasferiti, presso l’Agenzia delle Entrate della circoscrizione presso cui il soggetto deceduto era residente.

Sono diversi i soggetti sono tenuti a presentare la dichiarazione di successione: gli eredi, i legatari, i curatori di eredità giacenti, possibilieventuali esecutori testamentari citati nel testamento ed eventuali trust.

L’Agenzia delle Entrate provvede a liquidare l’importo della tassa di successione, entro tre anni dalla presentazione della dichiarazione. Il versamento dell’imposta può essere effettuato presso banche, uffici postali o ad un agente di riscossione entro sessanta giorni dalla data di notifica dell’atto.

Il modello da utilizzare è l’F23 ed è possibile dilazionare il versamento nonchè rateizzare l’imposta come qui indicato, per importi superiori a 1.000 euro: in occasione del versamento della prima rata, pari al 20% del totale da versare, per cui vale sempre la scadenza di 60 giorni a partire dalla data di notifica dell’atto, va richiesta la dilazione del pagamento.
A questo punto la rateizzazione dell’importo rimanente può essere effettuate in base a 8 rate trimestrali o 12 rate per importi superiori ai 20.000 euro.

E’ bene ricordare che in caso di mancato pagamento della prima rata o di una delle restanti rate entro il termine della rata successiva, si perde la possibilità di dilazionare il pagamento della tassa di successione oltre ad essere anche soggetti a sanzioni.

Fonte: Tassa di successione – Soldialsicuro.it